Voglia di rivincita, di rifarsi, da quella notte che poteva essere stellata e invece lo fu solo a metà. Ma quando sulla schiena hai cicatrici è lì che ci attacchi le ali. Nella casa di coloro a cui non è ancora andato giù quel 6 giugno, ma non ne hanno fatto un ossessione e sono continuati ad andare avanti, perché anche se a volte ci sono ostacoli, i limiti li metti tu.
Uno scontro più che un incontro, sportivamente parlando, ovvio.
E dall'altra parte, il Barcellona, temibile sicuramente, ma nulla è impossibile e con voglia, grinta, determinazione, sicurezza e intelligenza tutto può succedere. I tre tenori, Messi, Neymar e Suarez contro i fantastici 4 di Allegri, quali Dybala, Higuain, Mandzukic e Cuadrado, quest'ultimo più volte accostato ai blaugrana prima dell'approdo in bianconero. E poi, ancora, di nuovo, Suarez-Chiellini, quella lunga storia iniziata in Brasile nel Mondiale 2014, nell'ultima gara del girone. L'ex di turno, Dani Alves, che alzò in faccia a Buffon la Champions 2015, ma che invece ora sarà al suo fianco, a cercare di mantenere bianche e pulite le reti della porta difesa da Gigi.
Tutto questo è Juve-Barça, ancora una volta Italia-Spagna, una storia infinita che dura una vita. I supporters della Vecchia Signora che, questa stagione, si aspettano di coronare quel sogno che vive dentro il cuore da anni, e poi invece i fan blaugrana, desiderosi di arrivare fino in fondo dopo esser stati già autori di un impresa, quella col PSG, ribaltando ben 4 gol dell'andata. L'unico modo per sapere come andrà a finire, ovviamente, è aspettare che parli il campo, in questo caso per due volte, ma la voglia della Juventus, chissà che alla fine non prevalga. Un fuoco che non brucia non si spegne mai.
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