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domenica 5 febbraio 2017

Juventus-Inter, la difficoltà nella facilità di confonderla...


Era una tranquilla mattinata di scuola, e nell'ora di grammatica l'argomento riguardava articoli determinativi ed indeterminativi, sul libro c'era una frase d'esempio "Ieri sera ho visto una partita", terminata appena di leggere dal bambino e continuata a voce subito dopo dal suo compagno "come Juve-Inter di ieri!", ma subito dopo, interruppe il bambino che aveva letto precedentemente: "No, quella è LA partita!"...

Introduzione a quella che stasera andrà davvero in scena nel teatro dello Stadium con gli spalti pieni di tifosi che fremono dalla voglia di veder lottare i propri combattenti su un rettangolo verde, dove, sarà indirettamente anche la sfida dei due veri "nove", dei due veri centravanti, di angeli dalla spada di fuoco: Gonzalo Higuaín e Mauro Icardi.




Non è mica una partita come le altre, Juventus-Inter, e basta un giro per le strade di Milano o Torino nella settimana che precede la gara per capire quanto sia importante, quanto i tifosi tengono a questa partita come se improvvisamente il campionato si decida in una sola partita, alla base un accesa rivalità nata da motivi tutt'altro che ignoti, ma elencarli ancora una volta significherebbe solamente "dar fastidio alla tastiera", che magari vorrebbe comporre frasi senza dare vita ad altre polemiche: la difficoltà di Juve-Inter, sta nella facilità di confonderla con le altre partite. Due centravanti a confronto con quota gol pari in procinto di sorpassare l'uno all'altro, Dybala, esaltato da Allegri alla vigilia ("È da Pallone d'Oro"), e dall'altra parte Candreva ("Non mi sento un ex"), ormai colonna di Pioli, e per finire un derby colombiano tra Juan Cuadrado e Jeison Murillo. Non proprio poco, insomma.

Le formazioni: Allegri avanti con i fantastici 4, per Pioli difesa a tre?
Dalla rivoluzione contro la Lazio, Allegri non ha ancora (ri)cambiato modulo: 4-2-3-1 con in campo Higuaín, Cuadrado, Dybala e Mandžukić (e anche Pjanić) tutti insieme dal primo minuto pronti a far tremare il portiere che trovano di fronte. Con questo nuovo modulo, i bianconeri partono a razzo e poi gradualmente frenano e preferiscono gestire il resto della partita, e in effetti così è stato contro Lazio, Milan (in Coppa Italia) e Sassuolo: se tre indizi fanno una prova, chissà cosa succederà questa sera. In mediana, ci saranno sempre Khedira e Pjanić (ancora panchina per Marchisio), mentre Barzagli, influenzato ma convocato, non verrà comunque impiegato in quanto come centrali ci saranno Bonucci e Chiellini, sulla linea a quattro composta anche da Lichtsteiner e Alex Sandro. Stefano Pioli, invece, la cui avventura nella Milano nerazzurra procede molto bene, sembra intenzionato ad imboccare la strada della difesa a 3 (3-4-2-1) con Murillo, Miranda e Medel centrale. Probabilmente, è un modulo che più spesso muterà nel corso della partita; basta infatti che D'Ambrosio scali dietro e Candreva vada qualche metro più avanti a far compagnia ai croati Perišić e Brozović per formare un 4-2-3-1, con Kondogbia e Gagliardini in mediana. Per saperlo, c'è solo un modo: ore 20:45, mettetevi comodi, e se qualcuno osa definirla "una partita", consigliategli di farsi tatuare sulla fronte l'articolo "LA".

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