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martedì 29 dicembre 2015

Nuovo stadio Friuli e biglietti Udinese-Juventus 17 gennaio 2016

Tutto ricomincia da Udine, sia il girone di ritorno della Juventus sia la nuova vita sportiva dell'Udinese Calcio. Udinese-Juventus si gioca domenica 17 gennaio 2016 ore 15 e sarà l'occasione per l'inaugurazione del nuovo stadio Friuli che per la prima volta sarà completo in ogni settore dell'impianto sportivo.




Biglietti Udinese-Juventus 17 gennaio 2016

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Nuovo stadio Friuli sull'esempio dello Juventus Stadium

La partita Udinese-Juventus comunque vada resterà nella storia della società friulana e tutto sommato anche nelle menti di chi avrà la fortuna di parteciparvi direttamente. In occasione della partita tutta a tinte bianconere, avverrà anche l'inaugurazione dello nuovo stadio Friuli che sarà per la prima volta completato in ogni settore e in ogni ordine di posti. Ecco un'immagine del nuovo avvenieristico stadio Friuli visto dall'alto:




Passo importante per tutto il calcio italiano che si ispira allo stadio di proprietà della Juventus prima ancora che agli stadi della Premier League. Proprio la Juventus ha dato un esempio concreto di fattibilità e successo per la costruzione del nuovo impianto oggi denominato Juventus Stadium. A oltre 4 anni dall'inaugurazione e altrettanti successi nazionali in campionato lo Juventus Stadium ha garantito una proliferazione degli incassi al botteghino aumentando del 500%: nella stagione 2010/11 (ultima della Juventus all'Olimpico) gli incassi dal botteghino si fermarono a 11 milioni di euro. Nell'ultima stagione 2014/15 gli introiti dallo Juventus Stadium sono passati a 51 milioni di euro con una crescita costante come riportato dal grafico elaborato dal portale calcioefinanza:


E' evidente l'incremento degli incassi dallo stadio nel corso di queste ultime annate allo Juventus Stadium e questo aiuta a vincere creando un circolo virtuoso tra incassi e risultati sportivi i cui effetti si notano in fase di calciomercato e alla fine della stagione sportiva, momento in cui si tirano le somme non solo dei bilanci economici ma anche degli obiettivi calcistici raggiunti.
Come disse capitan Del Piero durante una visita del cantiere dello Juventus Stadium nel 2010: "questo nuovo impianto varrà alla Juventus almeno 5 punti in più in classifica". E oggi possiamo dire che forse le parole del capitano non potevano essere più vere, anzi forse eccessivamente prudenti.

Riduzione di posti a sedere

Il nuovo stadio Friuli può vantare un numero molto ridotto di posti a sedere (ovviamente tutti coperti) che ammonta a circa 25mila. Anche questo aspetto segue l'esempio dello Juventus Stadium che può ospitare non oltre 41mila spettatori a fronte degli oltre 60mila che potevano assistere alle partite della Juventus nel vecchio stadio Delle Alpi. La riduzione dei posti a sedere ha una sua logica che nasce dai sempre maggiori e migliori prodotti televisivi che spulciano ogni angolo dello stadio e strutture annesse con un gran proliferare di telecamere e servizi innovativi. D'altronde non è un caso che la voce "botteghino" sia solo la terza fonte di introiti per una società internazionale come la Juventus. Infatti, nonostante l'incremento delle entrate da parte dello Juventus Stadium (vedi grafico in alto) la prima voce a bilancio è quella dei diritti televisivi e media che la fanno da padrone: 195 milioni di euro, il 55% del fatturato. Molto più distaccate in ordine di importanza troviamo gli introiti pubblicitari (15,5%) e appunti gli incassi dal botteghino (14,8%).

Eliminazione pista atletica

L'eliminazione della pista di atletica è uno dei fattori determinanti potendo quindi avvicinare il pubblico ai giocatori. Allo Juventus Stadium per esempio la prima fila delle tribune dista soltanto 7 metri dalla riga di bordo campo. Ma anche nell'ultima fila della curve dell'impianto torinese i tifosi sono relativamente vicini al campo di gioco. In questo caso non si va oltre i 50 metri dall'ultima fila del secondo anello dello Juventus Stadium fino alla riga di porta più vicina.

Effetto bomboniera

E' il naturale risultato della riduzione dei numeri di posti a sedere e della eliminazione della pista di atletica garantendo un cosiddetto "effetto bomboniera" in cui il pubblico diventa parte integrante dello spettacolo del calcio e crea una cornice affascinante anche per gli stessi giocatori. 

"No" Dacia Arena per il nuovo stadio Friuli

Su grande pressione del popolo bianconero di marca friulana il patron Pozzo ha deciso di mantenere la tradizionale denominazione dello stadio dell'Udinese. Non più quindi Dacia Arena come inizialmente paventato dal patron dell'Udinese bensì stadio Friuli. E questo è un altro plauso che tutto il movimento calcistico italiano deve fare all'Udinese Calcio e di conseguenza alla dirigenza bianconera di Corso Galileo Ferraris in Torino. Già perché le tradizioni e il senso di appartenenza di un popolo alla propria terra di origine ha un valore immenso e non ha prezzo. Non ha ceduto quindi il patron Pozzo alle pressioni di Dacia (motorizzazione Renault), main sponsor dell'Udinese, che avrebbe voluto (e pagato profumatamente per questo) per possedere la denominazione e del nuovo stadio. Dopo molte discussioni, Pozzo rompe gli indugi e in una lettera aperta al "Messaggero Veneto" evidenzia e supporta la volontà dei tifosi di mantenere la tradizionale denominazione di stadio Friuli. 

In un certo senso possiamo dire che lo Juventus Stadium è stato preso come modello anche per la questione del nome del nuovo stadio dell'Udinese. Ricordiamo che 5 anni fa, all'epoca dell'inaugurazione dello Juventus Stadium molto si discuteva sulla mancata sponsorizzazione di un'azienda esterna nella costruzione e denominazione di quello che diventò lo Juventus Stadium. Da tifosi juventini e amanti del calcio non possiamo che andare fieri di questa scelta. Decisione che non trova il consenso in altre parti del mondo calcistico a cominciare dall'Alleanz Arena in cui si giocherà il ritorno degli ottavi di Champions League tra Bayern Monaco e Juventus in data 16 marzo 2016. Ma questa è un'altra storia.




Altri stadi di proprietà da Sassuolo a Roma passando per Milano

L'unico altro esempio in Italia di stadio di proprietà è quello di Reggio Emilia del patron Squinzi, non a caso capo di Confindustria. La stadio Azzurri D'Italia (alias Mapei Stadium in onore della nota azienda presieduta proprio da Squinzi) è la casa del Sassuolo Calcio da un paio d'anni ovvero dalla salita dei neroverdi in Serie A. Sebbene di proprietà lo stadio del Sassuolo (visitato personalmente in occasione di un vittorioso Sassuolo-Juventus 1-3) resta però uno stadio vecchio e da rimodernare. Oltre alla struttura abbastanza datata e freddina il Mapei Stadium presenta la copertura soltanto in una parte della Tribuna e andrebbe necessariamente rivisto e ristrutturato per il confort degli spettatori. Sta di fatto comunque che l'assenza della pista di altletica garantisce una buonissima visuale dagli spalti del Mapei Stadium.

Oltre a Juventus, Udinese e come detto Sassuolo, ecco il buio più totale. I fatti e i lavori non hanno fatto seguito alle parole e ai plastici sventolati da grandi società come Milan e Roma. Molto si parla di nuovi stadi per queste due società ma molti risultano essere i problemi di tipo economico, politico, gestionale e di diritti. La strada è segnata ma il percorso è ancora lungo. Gli stadi di proprietà pensati e costruiti per il calcio restano un valore aggiunto della società stessa con un impatto tangibile sui conti e di conseguenza sul calciomercato.


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