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domenica 25 ottobre 2020

ANALISI DYNAMO KYIV vs JUVENTUS - MATCHDAY 1 UEFA CHAMPIONS LEAGUE GROUP G - 20/10/2020

 ANALISI DYNAMO KYIV-JUVENTUS (MARTEDì 20 OTTOBRE)

DYNAMO KYIV 0 - 2 JUVENTUS (46';84' Morata)

Morata stende la Dinamo: highlights qui
Prima vittoria in Champions da allenatore
Pirlo arriva alla quarta partita ufficiale (sarebbero cinque con la partita contro il Napoli) e al debutto da allenatore in Champions. Quella coppa che ha dominato e vinto tenendo le redini del centrocampo con la maglietta del Diavolo... quella coppa che perse in finale, inaspettatamente raggiunta, a Berlino col Barcellona. Andrea è lì per provare a vincerla, questa volta dall'altra parte dell'Europa, in Turchia, ad Istanbul, da allenatore della squadra con cui la perse, la Vecchia Signora. 
Nonostante la sostanza sia sempre la stessa con banali errori, mancanza di personalità e poche occasioni da gol, questa squadra oggi ha fatto vedere una maggiore solidità che con Sarri sembrava già scemata. 
Per carità, la Dinamo Kiev non è il Bayern Monaco e affini - a quelle ci penserà settimana prossima con il match di Torino contro il Barcellona di Koeman che, nonostante alcune iniziali difficoltà, ha demolito per 5-1 la cenerentola Ferencvaros (non dimentichiamo che ucraini e ungheresi son dovuti passare per i preliminari) - tuttavia è una squadra molto solida che poteva portare problemi se sottovalutati. 0 sconfitte per gli ucraini da quaando sono allenati da Lucescu, ossia da inizio estate, e soprattutto 20.000 persone allo stadio NSC Olympisky, che in tempo di pandemia fa la differenza.
La Juventus lo sa bene, il ricordo della cocente eliminazione agli ottavi col Lione è troppo recente e doloroso per fallire ancora. E infatti l'epilogo è positivo, dovuto anche alla bravura del neo allenatore a schierare una squadra solida e concentrata fino alla fine. E poi c'è lui, quell'attaccante tanto cercato e forse meno aspettato, che però, a differenza del predecessore, se deve metterla dentro, lo fa. 
Stiamo parlando di Alvaro Morata, tornato a Torino grazie alla formula del prestito. Doppietta da puro bomber e prima importante vittoria. 

La partita: un solido controllo
Poco da dire sul match, i numeri parlano da soli: nonostante il possesso palla è stato leggermente a favore degli ucraini, i tiri in porta sono a favore della squadra di Pirlo con 554 passaggi completati. Pochi falli commessi ma ben tre ammonizioni. Ci sono state delle buone occasioni create con un gioco assolutamente più convincente e solido delle precedenti partite. Idee più chiare dal tecnico, che non sperimenta. Anche senza Cristiano Ronaldo la squadra risponde positivamente e porta a casa una vittoria e i tre punti. L'inizio è stato convincente e Ramsey si conferma perno del centrocampo, fornendo molti passaggi chiave.
Sulle fasce convinvono Danilo e Cuadrado (stavolta a differenza di Roma a destra!) che serve l'assisit per il secondo gol da puro bomber di Alvaro Morata: già, quell'attaccante tanto cercato.
Partita sotto controllo, tutto sommato, ma come al solito una cazzata da parte dei bianconeri che arriva a metà primo tempo fa correre un grosso rischio dopo che Szczesny esce chiamando palla e il suo difensore non lo ascolta. Fortunatamente si salvano. 
L'autore della doppietta
esulta dopo aver segnato
Finisce così a reti inviolate il primo tempo.
Certo, la Dinamo è un avversario alquanto blando e non fortissimo, a differenza dei pitagorici, però comunque un'insidia da considerare, sia per le modalità di allenare di Lucescu, sia per i 20.000 sugli spalti che si fanno sentire. Ma la Juventus non molla e si prepara all'attacco: al 46', subito dopo l'inizio del secondo tempo, Chiesa fa partire un'ottima azione e mette in mezzo, Ramsey colpisce di tacco per Kulusevski che spara un missile che il portiere Bushchan non trattiene e Morata, da puro bomber, si avventa e segna.
1-0 per i bianconeri che controllano il match senza problemi, complici anche di una squadra avversaria che non convince e rimane bloccata nel suo limbo. Dopo l'entrata di Dybala la Dinamo inizia ad attaccare e prova ad impensierire una difesa che è però impenetrabile, soprattutto grazie a un preciso Demiral, subentrato al 18' per Chiellini, causa infortunio di quest'ultimo e - esclusa la stupida ammonizione per duro fallo - disputa una partita molto positiva, pronto per giocare assieme al quasi coetaneo De Ligt, che rientrerà a novembre.
La Juve sa di dover prendere i tre punti ma, nonostante le varie occasioni, mostra la solita poblematica di Sarri: non concretizzare i vantaggi ampliandoli, situazione che la mette in continuo rischio di non ottenere il massimo dal match. All'84' la chiusura finalmente cercata: Cuadrado innesca con un bel passaggio in centro area Morata che si inserisce perfettamente e insacca la palla: si tratta della prima doppietta personale in Champions per lo spagnolo, che firma il definitivo 0-2.Buona quindi la prima in Champions da allenatore per Pirlo che vince in modo solido come serve fare in tale competizione. Adesso ci attende il Barcellona, che ha battuto - seppur con alcune difficoltà iniziali con gol annullato agli ungheresi e una traversa - il Ferencvaros, cenerentola del girone, al Camp Nou, per 5-1. 
Appuntamento a Torino il 28 ottobre, magari con Cristiano Ronaldo pronto a sfidare Lionel Messi per la prima volta in una fase a gironi...

sabato 12 agosto 2017

La stagione sta per ricominciare, tutto pronto per Juventus-Lazio


Premessa

A poche ore dalla sfida che assegnerà la Supercoppa italiana ecco a voi un nuovo articolo di questo Blog, io mi chiamo Simone Palumbo e sono l'autore degli articoli e l'inventore de Il Blog del Tifoso, oggi vi propongo un articolo in collaborazione con Riccardo Buono proprio sulla finale di domani.


L'attesa è finita, la stagione anche qui in Italia sta finalmente per ricominciare, dopo un giro in torno al mondo finalmente la Supercoppa ritorna a casa nostra, ritorna a Roma, la casa della Roma ma anche della Lazio avversaria degli uomini di Allegri domani, dopo un brutto pre-campionato la Juve inizia le sfide che contano, quelle da non fallire cosa che i bianconeri ci hanno abituato a non fare. "Bisogna ripartire da Cardiff, dobbiamo avere rabbia, ma una rabbia positiva non ansia" queste le parole di Massimiliano Allegri, che proprio ieri ha compiuto 50 anni, ebbene si, ripartire da Cardiff da dove il sogno è finto, lo stesso vale per la Lazio, che ha voglia di volare alto dopo il brutto finale della scorsa stagione con la sconfitta col Crotone ma soprattutto dopo quella finale persa in casa ad opera della Vecchia signora. Ma quella finale non è l'unico precedente che ha visto i biancocelesti sconfitti, infatti la Lazio ha perso, eccetto la gara di ritorno e la semifinale di andata contro la Roma, tutte le partire contro le Big lo scorso anno ma oltre al campionato si aggiunge la finale di Tim Cup 2014-2015 e proprio la Supercoppa della stagione successiva, l'ultima vittoria in questa competizione per i bianconeri che sono chiamati a riscattare la sconfitta pesantissima a Doha contro il Milan.


Un anno fa, o poco più, undici metri decisero di non far alzare al cielo la coppa che "diventa grande se la perdi ma piccola se la vinci" così definita almeno da Pep Guardiola. Sconfortati, e con la testa bassa, ma proprio guardando giù, si intravede il riflesso delle motivazioni per tornare a volare, perché senza ali, si è più leggeri anche della polvere.
E domenica, undici maglie bianconere, con una "piccola" grande modifica dietro le spalle di qualcuno che indosserà non solo un numero ma pagine di storia, si daranno battaglia per mettere in bacheca la Supercoppa Italiana, di fronte alla Lazio di Simone Inzaghi. Usciti sconfitti dal campo di Wembley contro il Tottenham, gli uomini di Allegri cercheranno di riconquistare il trofeo, il primo, eventualmente, della nuova stagione 2017/18. E dal canto suo, invece, la Lazio, con la situazione Keita ancora da risolvere (potrebbe finire proprio alla Juve), si presenta senza nulla da perdere, con un Simone Inzaghi ormai condottiero di un aquila che ha voglia solo di volare e portare nel cielo di Roma il trofeo: face to face con Dybala, Higuain e compagni, se sotto la Mole o ad accarezzare il Colosseo, chissà. Due nastri avvolgono la coppa, a 22 condottieri il compito di sfilacciare via il proprio per abbracciare totalmente il trofeo: al campo invece il compito di parlare, come sempre!

Ma ora parliamo concretamente di calcio, oltre alle ambizioni, oltre ai precedenti, andiamo a vedere le probabili formazioni.
Per la Juventus, Buffon trai pali, il capitano bianconero che in caso di vittoria diventerebbe il giocatore con più Supercoppe italiane nel Palmares, ben sette, superando proprio l'ex Lazio Stankovic. In difesa ballottaggio tra De Sciglio e Lichtsteiner e tra Barzagli, Rugani e Benatia, mentre sicuramente ci saranno Alex Sandro e Chiellini. Khedira e Pjanic in mediana, mentre Costa e Cuadrado sono in ballottaggio per la fascia sinistra, il neo numero 10 Dybala e Mandzukic completeranno il reparto assieme ad Higuain che ha voglia di riscatto dopo la mancata convocazione in Nazionale.
Per la Lazio, Strakosha, Wallace, De Vraj e Hoedt in difesa, sulle fascie Basta e Lulic, centrocampo con Savic, Leiva e Parolo, in attacco Keita e Immobile.

Se l'articolo vi è piaciuto leggetene altri, vi invito ad andare a visitare il Blog del Tifoso (spsportivo24ore.blogspot.it) dove lunedì troverete l'analisi della partita.

Di Simone Palumbo in collaborazione con Riccardo Buono.