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lunedì 17 aprile 2017

LA JUVENTUS DEMOLISCE IL BARCELLONA E TORNA A FAR PAURA: IT’S TIME TO DO IT!

NEXT STOP: BARCELONA
#ITSTIMETODOIT

Juventus-Barcellona è stato uno scontro stellare,
ecco la locandina che lo rappresentava.


In questo articolo, suddiviso come mio consueto in vari punti, andremo ad analizzare l’impresa della Juventus compiuta nella gara di andata vinta per 3-0.

Il pre-partita: la rivincita di Berlino
It’s time, recita il profilo ufficiale della squadra bianconera. Ma il tempo di cosa? Tempo di fare la storia. Infatti, quando dall’urna è uscito il Barcellona, tutti i bianconeri hanno subito rievocato alla propria memoria la finale di due anni prima di Berlino persa per 1-3 dopo aver pareggiato con Morata.
Ora, Alvaro non c’è più, come metà della squadra che è stata rivoluzionata, ma pronta comunque a rivendicare quella dolorosa sconfitta subita all’Olympiastadion, che ha portato la Juventus al non invidiabile record di ben sei finali di Coppa dei Campioni/Champions League perse. Se col Bayern Monaco, lo slogan recitava dii essere eroi (Be heroes), stavolta si è puntato sullo slogan è tempo di.

Un replay differente da Berlino
Come abbiamo affermato sopra e potuto leggere nel recente articolo di Riccardo(che potete visionare qui: http://biglietti-juventus-stadium.blogspot.it/2017/04/voglia-di-rivincita-di-rifarsi-da.html), questa volta per i bianconeri è andata a finire differentemente rispetto al match di Berlino. Difatti, la squadra capitanata sempre da mister Allegri, ha saputo mantenere calma e sangue freddo, senza mostrare i nervi tesi e l’ha sbancata con un sonoro 3-0 che da una distanza di sicurezza con minor rischio in vista della gara di ritorno prevista al Camp Nou per mercoledì 19 aprile. Obiettivo riuscito nel mostrare un replay differente, ma non del tutto concluso, dato che ci sono ancora 90’ da giocare in Catalogna, nonostante la fiducia sia abbastanza elevata per quanto riguarda i bianconeri.

La partita: un dominio totale della Juventus
Andiamo ora ad analizzare la partita dal punto di vista meramente tecnico-tattico. Si attendeva molto da questo vero scontro, considerato come una delle due semifinali anticipate(l’altra è per l’appunto, Bayern Monaco-Real Madrid)e lo spettacolo non si è fatto attendere. Con una coreografia degna da quarto di finale, recitando la dicitura “it’s time”, la Juventus, reduce da un match “messo facilmente in Porto”, è carica a mille e lo fa vedere partendo subito molto bene e convincendo sin da subito, mettendo alle corde il Barcellona con un gioco convinto e spigliato: passano pochi secondi e Ter Stegen fa venire i brividi su un colpo di testa parando in due tempi. Poco dopo, al 7’ di gioco, Dybala riceve da Cuadrado che, con un’ottima giocata si sbarazza dei difensori blaugrana e mette in mezzo per l’argentino che, in un fazzoletto, si gira di prima e piazza la palla all’angolo sinistro non lasciando scampo al tedesco, siglando una delle reti più belle in assoluto, descritta da Del Piero come incredibile.
Il Barcellona, reduce dalla clamorosa e storica rimonta contro il PSG, non si dà per vinto e prova ad attaccare la porta bianconera, nonostante la difesa dei bianconeri è ben posizionata ed impeccabile(non a caso è la migliore del torneo, con solamente due gol concessi, contro Lione e Siviglia), riuscendo a trovare un varco con una genialata di Messi che serve Iniesta, il quale nonostante piazzi molto bene il pallone, trova un Buffon davvero miracoloso che gli dice di no, salvando il risultato. Sarà questo l’unico acuto della squadra di Luis Enrique del primo tempo, che sente pesare e non poco l’assenza di Sergio Busquets, ma soprattutto la mancanza delle geometrie a centrocampo che assicurava Xavi, non sostituito a dovere(cosa che non accade nella Juventus, la quale ha si perso il Maestro Pirlo, ma lo ha rimpiazzato con il Pianista, ossia Pjanic, padrone del campo assieme al sontuoso Genio del centrocampo Khedira)
Al 22’ infatti, Mandzukic, rilancia i bianconeri in avanti e dalla fascia serve al limite dell’area la Joya, che firma la sua doppietta personale con uno strepitoso movimento e un tiro di prima micidiale che fulmina Ter Stegen. Si va al riposo per 2-0, dopo aver annullato correttamente un gol ai catalani per fuorigioco del Pistolero.
Considerevole la partita di Dani Alves, spesso criticato per la scarsa capacità di difesa e a volte anche attacco, il quale ha messo a tacere tutti con una prestazione mostruosa: Neymar non ha visto un pallone in tutto il match.
Il secondo tempo riparte nella stessa maniera del primo: provano a tirare i catalani e mantengono il possesso palla nettamente più elevato, ma a colpire sono ancora i bianconeri, prevalendo per l’ennesima volta il gioco cinico e concreto del tecnico livornese.
Dopo due tiri mirati ma falliti di Higuain, l’unico sottotono in questa Juventus da sogno, su calcio d’angolo battuto perfettamente da Pjanic con una meravigliosa parabola sul secondo palo, Chiellini si smarca molto bene prendendo posizione e insacca di testa, cercando l’angolo più lontano, lasciando Ter Stegen allibito che non può fare altro che guardare il pallone finire in rete; è l’apoteosi per i tifosi bianconeri, totalmente in subbuglio.
La partita continua sugli stessi ritmi spettacolari, con una Juve pronta ad affondare in contropiede ed un Barcellona alla continua ricerca di un pareggio, che ancora una volta viene negato dal portiere bianconero su un rasoterra di Suarez.
Finisce così, con un netto 3-0, che rievoca la seconda parte di Parigi per i blaugrana. Per la Juventus invece è un traguardo inaspettato e sorprendente, con i tifosi, che come diceva Carmen Consoli in una canzone si sentono confusi e felici.

Le reazioni a fine match dei catalani e non solo
Una sentenza per i catalani? Certezza bianconera della semifinale?
Come hanno reagito dopo il match le squadre? Andiamo a scoprirlo in questo paragrafo.
Il netto 3-0 subito dai blaugrana ha di fatto, complicato il cammino degli stessi tanto che, nonostante il loro tecnico, Luis Enrique, abbia affermato che la “remuntada” sia di nuovo possibile da compiere, ha fatto intendere che la batosta ricevuta è da considerarsi quasi una sentenza, data l’elevata difficoltà nel battere, ma soprattutto perforare la difesa bianconera, che si è dimostrata solida e con poche sbavature, capace di annullare dei fenomeni come la MSN.
I catalani si sono perciò rinchiusi nel campo di allenamento, pronti a preparare la corazzata che dovrà essere in grado di ribaltare il risultato nella sfida di ritorno in assoluto silenzio.
Dall’altra parte vi sono invece i bianconeri, che dopo la vittoria, hanno gioito e stravinto pure il confronto social.
Bianconeri che, comunque, nonostante l’accanito euforismo dei tifosi totalmente fiduciosi e convinti di passare il turno, sono consci del pericolo e della possibilità che i catalani hanno di rimontare il risultato e avvertono tutti di non darla oramai per fatta, come hanno affermato Dani Alves e Chiellini: la Juventus andrà infatti a Barcellona conscia che dovrà siglare almeno una rete e dovrà fare il proprio gioco per non subirne. Riporto a questo proposito le parole del difensore pisano: "Non andiamo al Camp Nou per difendere il 3-0, ma per segnare. Siamo consapevoli di poter fare un'altra grande partita!" 
Barcellona avvisato: la squadra piemontese non è quella parigina, sa come comportarsi in queste notti.
I gufi intanto sono stati messi a tacere, finalmente, anche perché non possono avere nulla da recriminare, nemmeno sull’arbitro, che ha dato persino alcuni sfavori ai bianconeri. Per l’Italia che la vede sportivamente, è invece il tripudio e spera che la Juventus possa davvero arrivare fino in fondo e trionfare.

Dybala-Mask: il fattore fondamentale
Ho denominato questo paragrafo così perché Dybala è diventato davvero il fattore fondamentale della Juventus, il top player che tutti cercano, che tutti si aspettavano… colui che è capace di risolvere i match da solo.
Inizialmente in ombra, ha mostrato tutta un’altra attitudine nella seconda parte di stagione, sotto un’altra “mask”, come la sua esultanza, tipica di ogni top player che si rispetti(ognuno ha la propria: vedi Griezmann e la telefonata, CR7 e il suo si saltando, il Papu Gomez con la Papu Dance, la capriola di Aubameyang, etc.)e si è fatto valere ove ancora doveva farlo per consacrarsi tra i primi 5 assieme proprio al suo duellante Messi: in Champions League, da vero protagonista. E ci è riuscito con una delle tre squadre più forti d’Europa.
Un giocatore che a soli 23 anni ha saputo prendere il controllo del suo club e portarlo a mantenere grandi livelli, chapeau. E sarà fondamentale per altri 5 anni, con la firma sul contratto fino al 2022, ufficializzata poco dopo.

It’s time -  il miracolo deve compiersi
Ora che la squadra di Allegri ha saputo garantirsi tre gol di vantaggio sui portentosi catalani e rivendicare in parte la disfatta di Berlino 2015, deve continuare a crederci e compiere il miracolo, cercando di raggiungere Cardiff, ove il 3 giugno si disputerà la finale, e sperare di portare a casa il titolo più prestigioso che manca alla squadra bianconera da ben 21 anni(ultimo trionfo a Roma nel 1996)e all’Italia da 7(ultimo trionfo a Madrid nel 2010 con l’Inter di Mourinho). Le capacità vi sono tutte, ma per fare questo occorre prima approdare alle semifinali, non ancora raggiunte: si dovrà prima passare infatti dall’inferno dello stadio catalano del Camp Nou, con un Barcellona pronto alla seconda “remuntada”.
Ma la Juventus, stavolta, non è quella del 2015. È cresciuta mentalmente ed è in ottima forma, inoltre possiede leoni come Mandzukic capaci di preservare il risultato, un centrocampo solido e lottatore con Khedira e Pjanic e un attacco sulla carta nettamente decisivo con uno scattante Cuadrado, un bestione come Higuain, avido di gol e quel fattore determinante denominato Joya.
IT'S TIME TO DO THE MIRACLE, BIANCONERI. Non deludeteci.
Appuntamento quindi fissato per mercoledì 19 aprile 2017(dopodomani) su Canale 5 e Mediaset Premium Sport, per un incontro stellare, magico, degno dei brividi e delle emozioni che solo la Champions League sa dare!

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