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venerdì 3 giugno 2016

Calcio Serie A troppo vincolato alle televisioni




Lo studio Deloitte ha raccolto i numeri dei principali campionati europei e ne esce un quadro desolante per il calcio italiano. La Serie A non vince in europa ed è in grave crisi economica. 





I maggiori campionati europei non conoscono la crisi. In effetti, uno studio recente fa emergere che i campionati in Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia che da soli totalizzano il 54% dei ricavi europei, hanno prodotto un fatturato di 12 miliardi di euro, il 7% in più rispetto alla precedente stagione.

Il circolo virtuoso del maggiori campionati europei nasce da una equilibrata gestione dei costi (soprattutto quelli degli ingaggi) che vengono sempre più frequentemente proporzionalizzati ai ricavi. I bilanci societari sono globalmente in attivo differenziando le entrate sotto molteplici voci. A questo banchetto non può però festeggiare il calcio italiano, che tra i maggiori campionati europei presenta un bilancio pesantemente in rosso associato a scarsi risultati sportivi. L'ultima vittoria di una squadra italiana in Europa è datata 2010 ad opera dell'Inter. Solo la Juventus si è avvicinata a questo traguardo conquistando la finale di Champions nel 2015 contro il Barcellona.

Stipendi sopra il 70%

Per garantire la sostenibilità dei club l'Uefa caldamente raccomanda che il monte ingaggi resti sempre al di sotto della soglia del 70% dei ricavi. Questo vale per tutti i maggiori campionati europei ma non per l'Italia in cui si arriva al 72% dei ricavi totali. In Francia siamo al 67%, in Spagna al 63%, in Inghilterra al 61% e in Germania addirittura al 52% dei ricavi. Ingaggi proporzionalmente alti associati a fallimenti sportivi, il cocktail micidiale per piegare le gambe ad un movimento calcistico nazionale.

Lo studio Deloitte evidenzia inoltre i numeri pessimi dell'utile operativo dei vari Paesi europei. La Premier League svetta a 718 milioni, la Bundesliga a 316 milioni e la Liga a 264 milioni. La Ligue 1 registra invece una perdita di 35 milioni ma ben lontana dalla pessima performance della Serie A in rosso di 133 milioni.


Problema diritti tv

Da quanto emerge relativamente alle fonti dei ricavi, la Serie A appare troppo vincolata ai diritti televisivi e quasi schiava delle televisioni. Guai a scontentare Sky o Mediaset, costi quel che costi! Questa sembra essere la parola d'ordine del calcio italiano e di chi lo amministra.

La Serie A infatti ha un percentuale di incassi relativa ai diritti tv decisamente maggiore rispetto agli altri campionati europei. In Italia il 61% degli introiti totali dei club di Serie A deriva dalle televisioni mentre in Inghilterra siamo al 53%, in Spagna al 48%, in Francia al 44% e in Germania appena al 31%. Verrebe quasi da pensare in positivo dicendo che finalmente noi italiani siamo stati in grado di sfruttare al meglio i diritti televisivi ma non è così. Lo dimostra il valore assoluto degli incassi da televisioni: in Premier essi valgono ben 2,33 miliardi nonostante alcune partite non siano proprio trasmesse in televisione per favorire gli incassi da stadio e il marketing. La Premier League ha attualmente un giro d'affari di 4,4 miliardi, quasi raddoppiato rispetto a 6-7 anni fa (2,6 miliardi). la Serie A è ferma agli attuali 1,8 miliardi di giro d'affari complessivo senza sviluppare adeguatamente forme di ricavi alternativi ai diritti tv. 

Mentre negli altri grandi campionati europei l'industria calcio riesce ad automantenersi e finanziarsi, in Italia siamo sempre in profondo rosso con grandi investimenti di Presidenti che pur di soddisfare le proprie ambizioni sono disposti a perdere ingenti capitali. Forse non è troppo tardi per capire che urge un profondo cambiamento di rotta rendendo le partite allo stadio piacevoli (con strutture adeguate) e confortevoli in cui il tifoso è disposto a spendere pur di godersi uno spettacolo dal vivo degno di questo nome...prendere lo Juventus Stadium come modello!

Al contrario, oggi il campionato italiano è fatto ad immagine e somiglianza delle televisioni che dal canto loro raccontano calcio in modo piacevole e convincente allontanando sempre più la gente dagli stadi. Risultato: ricavi dei club come il merchandising, gli incassi da stadio e tutto quanto ruota attorno ai consumi dei tifosi restano atrofizzati spingendo in rosso i bilanci di fine anno delle società.

Recentemente vi ho raccontato come gli incassi da stadio in Serie A siano aumentati leggermente nell'ultimo anno ma questo non deve trarci in inganno. Infatti, analizzando gli spettatori medi (sostanzialmente costanti) ne deriva che i maggiori incassi da stadio derivano da un rincaro dei biglietti. L'augurio è che lo spettacolo televisivo associato al rincaro dei biglietti e alle strutture inadeguate non siano tutti insieme elementi troppo deleteri per il calcio italiano. Serve però una inversione di rotta, e da subito!


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